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A Trieste

  Agli avi eterni proni i tuoi pensieri
chiedesti,un grande giorno,il tuo ritorno;
il fato s'è compiuto; ma, d'intorno
al tuo sacrato suol, che cimiteri!

  Cacciasti alfin perduti gli stranieri
per la viltà gementi e per lo scorno:
suonasti le campane e tutto adorno
di palme salutasti i tuoi forieri...

  Rifulse la tua fede; ma per quanto?
L'immane sorte vil ti ha chiesto ancora
altre sublimi palme ed altro pianto!

  Piegar, però, non devi, pur se l'ora
del tuo riscatto è lungi! Al Patrio canto
ancor rifulgerà la fé d'allora...!