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Mio carro signore, anzi carretto,
giacchè traballi qual macchina sgrassa;
cigolando tu vai quale grancassa
dando la scusa al rotto garretto...
Gli anni ti pesano, ed hai ragione!
ma tu non scerni l'etade ch'è fora,
ignobil che sei non s'innamora
al pari tuo di triste vecchione!
Cerchi Maruska, nobil donzella,
l'inesistente beltà tedesca,
se vero fosse starebbe fresca
in te scoprire l'alma gemella.
Le forme nobil se ne sono ite:
non più che giovin si tengon belle;
le carni hai floscie, voglion stampelle
le brutte coscie alfin decrepite!
Lo scorno fatto meriti alquanto
illuso, pazzo, vanaglorioso
dimentico, vil,^d'essere sposo
d'una che forse t'ama cotanto.
Pretendi ancor galanti...perigli
tra putride donne al mondo donate:
uomo che sei, ove son date
le rimembranze de' tuoi figli?
Fosti almeno gentile e sì bello
come ti credi d'essere Apollo:
debole, scarno, senza midollo
manco t'addrizza il piccol'uccello!
Lascia le moine e se hai decoro
ritorna ad essere uomo...sapiente
non dimostrare d'esser demente
obliando casa, onore e lavoro.!
I buoni amici che t'han burlato
piangon di cuor vedendoti scempio
orsù, dunque, dà loro, l'esempio
che tu sei savio e più ponderato...!