-052-
-o-
Ora sento l'obbrobrio della vita
in quelle stolte note, il passo sento
della danza puerile e in sé la trita
ora che passa lungi dal talento.
Dimenticar non posso e non lo tento:
io vedo altrove gente sì contrita
che suda il pane ogn'ora e vive a stento
e pospone alla danza l'Ave inclita.
Domani, forse, asciutta pena avara
la danza d'oggi, spenta l'euforia,
sul labbro lascerà; oh, sete amara!
Domani, forse, nuova 1'energia
sul braccio sentirà: la fronte rara
sudore riporrà. Oh, fonte pia.