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Forse n’andrà volando per tuoi monti
lo spirto mio nei venti; allor soltanto,
allo schiantar dei rami, udrai quel pianto
smorzare il bel cantar delle tue fonti...
E fuggiron le torme; le pie fronti
si segneranno ancor; nel sacro canto
si squarcerà la terra avida tanto
e l’onda forzerà ormeggi e ponti...
Il mio tornar sarà. Che cupo treno
di greve dolor carco stridulare!
Tal come mi cacciasti, ingrato sono!
"Anch’io son tuo!... anch’io!" udrai volare:
ma tosto passerà: nel tuo sereno
le stelle amiche ancor vedrai brillare.