-024-
-Con tutto il cuore-
Tua Mamma m’ha scritto:
"Dolores stà male"...
Notizia fatale
che ‘l cor m’ha ferito.
Stai male, cos‘hai,
o figlia del cuore?
Quest’altro dolore
non lo crebbi giammai!
Ti lasciai serena
in grembo alla Mamma
ardente qual fiamma
ch’estingue ogni pena;
ed ora ti sento
nel letto funesto,
nel grave e molesto
penoso tormento!
O, piccolo cuore,
o, grande mio bene!
Le stesse tue pene
sono il mio dolore!
Tu soffri nel letto,
io piango lontano...!
Io soffro l’insano
fato maledetto!
O, ricordo le gioie
e tutte le moìne,
le tue biricchine
e piacevoli noie!
Ricordo i giuochetti
e le belle canzoni,
i bei ruzzoloni,
le grida,i...dispetti!
Ricordo, o, figliola,
gli spunti sagaci,
le carezze, i baci,
ogni tua parola...!
Rammento: suolevi
rendermi sereni
quei giorni pieni
d’affanni longevi.
E in tanto grigiore
di vita mia trita,
scordavo la vita
vivevo d’amore.
Ma Marzo tiranno
mi volle lontano,
m‘ha voluto in mano
ad un nuovo affanno!
Piangevi anche tu
a quella partenza
guardandomi senza
comprender di piu...
Tua Mamma mi disse,
piangendo e sperando:
"Ci vedremo? Quando"
e l’ora mi scisse...!
Scendendo le scale
seguivo un sol pianto,
sentivo lo schianto
dell‘ora fatale!
O triste partita
che gioire non vuole,
che priva di sole
un‘alma ferita!
O, potessi da te
andare senz‘ale,
potessi il tuo male
ricondurlo da me!
Non soffrirei tanto
come soffro così
e darei i miei dì
per sanarti d’incanto.
O, creder che tale
non lo foste vorrei,
ma credere che sei
lontana dal male!
Tu sei già guarita
dal male ribelle:
Le gote tue belle
rifulgon di vita.
Al giunger di questa
ti spero giuocando,
ti spero ridando
a Mamma la festa.
Ti spero sognando
un dolce domani
i giorni...lontani
di pene obliando.
Sii felice, allora,
o dolce figlia mia,
a Babbo l’allegria
ritornerà ancora!
A Mamma ubbidirai:
non essere cattiva;
cresci dal mal schiva
sincera come mai.
Baciami il fratello,
quel caro bambino,
digli che Babbino
lo vuol bello, bello!
I baci a Mammina
non negare per me
che gli darò a te
forse,...domattina.
Gli Zii e i Nonnini
baciami figliola:
i lor cor consola
con sprazzi divini.
Ciao, bella, a presto!
A te i baci miei!
Ancor versar vorrei
ma sono fuori sesto...!
Queste stroffe, se vuoi bene al tuo Babbino, Dolorina, le devi imparare a memoria, cosi,
quando verrò a prenderti,le reciteraia a festeggiare l’incontro. Ciao!!
Tuo Babbino.Forbach-Bruch: Aprile 1956