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Introduzione.


 Innanzitutto, è necessario ricordare la storia del processo di immigrazione italiana che la Lorena ha vissuto a partire dalla fine del XIX secolo. È infatti possibile distinguere una successione di tre grandi ondate di immigrazione nella regione:

- La prima precede la Prima guerra mondiale e accompagna l'industrializzazione della Lorena.
Fu caratterizzata da arrivi in massa di emigranti, la maggior parte dei quali vivevano in condizioni deplorevoli.
- La seconda ondata, con una tendenza molto più politica (come dimostrano i numerosi gruppi fascisti e antifascisti che si formarono successivamente nelle regioni minerarie del ferro e del carbone), ebbe luogo durante il periodo tra le due guerre.
- Infine, l'ultima migrazione ebbe luogo nel secondo dopoguerra e riguardò soprattutto una popolazione italiana proveniente dal sud (Calabria, Sicilia e Sardegna), a differenza delle prime due che avevano cercato soprattutto il nord della penisola.
Quest'ultima ondata fu segnata dagli anni 1947 e soprattutto 1956, sui quali ci soffermeremo. La fine dell'immigrazione italiana di massa può essere datata all'inizio degli anni Sessanta ed è solo dopo questo periodo che si può realmente parlare di integrazione italiana in Lorena.

Precisiamo inoltre la causa di tale immigrazione, conseguenza di una notevole richiesta di manodopera da parte degli industriali lorenesi. La ragione principale della carenza di manodopera in Francia era il notevole calo demografico registrato a partire dal XVIII secolo. Inoltre, il caso della Lorena è aggravato dalla successione infernale di guerre sul suo territorio
(Carlo il Temerario, la Guerra dei Trent'anni, il 1870 e le ultime due guerre mondiali).

Inoltre, l'Italia ha vissuto una grave crisi agraria dovuta a una forte impennata demografica,
unita a una strutturazione arcaica delle aziende agricole.