L'HBL di Petite-Rosselle, ad esempio, concesse un terreno affinché l'Unione Sportiva Cattolica
Italiana potesse fondare una squadra di calcio al Bruch.
L'associazione, composta da cinquanta membri, scelse infine i colori caldi di ogni italiano
per i suoi giocatori. Ma non andò tutto liscio, Ci volle più di un anno per far accettare
la squadra e farla partecipare alle competizioni, sapendo che era composta da una grande maggioranza
di italiani che vivevano e lavoravano e che chiedevano il diritto di competere nello sport.
Nonostante il denaro donato dai membri dell'associazione, non era sufficiente e i giocatori hanno dovuto pagare parte del loro materiale. In questa situazione, la comprensione e la solidarietà
si sono rafforzate all'interno dell'associazione. e la solidarietà si rafforzarono solo all'interno
della prima squadra di calcio di Bruch, che alla fine comprendeva dodici italiani, uno jugoslavo
e un algerino. La creazione di questa squadra portò una spinta alla cultura italiana e alla tradizione sportiva che si manifestò In questa situazione si rafforzò l'intesa e la solidarietà della prima squadra
di calcio di Bruch.
E nel 1959 il motto della squadra, mutuato da Marco Aurelio, portò alla ribalta
la forza e la volontà di integrare un intero popolo.
« Non scoraggiatevi, non ci siamo riusciti, lo faremo di nuovo.»
« Dal Mediterraneo alle Alpi, da Cartagine a Tito, la pace è stata fatta. »
Angelino Frau, settembre 1959