« Non nascondo che i primi mesi vivevo sempre nell'incubo di una possibile disgrazia", confessa Angelino nelle sue "Esperienze di emigrante", "proveniente dalla vertiginosa salita e discesa nel pozzo, in questa rustica gabbia-elevatore-passeggero, perché l'acqua che esce dai tubi che corrono lungo le pareti di questo oscuro ingresso verticale, vi penetra come nella testa di una doccia, proveniente da tutto questo interno nero e profondo, con le sue gallerie umide dove pendeva, come stalattiti multiformi, una muffa bianca come la neve, le cui volte sostenute da robuste e arrugginite grucce di ferro, a cui si alternavano pezzi orizzontali di legno fradicio (...), sembrava come se fosse un'opera d'arte. ...), sembrava che dovessero crollarmi addosso
da un momento all'altro, soprattutto quando il rombo sordo delle esplosioni scuoteva
il terreno sotto i miei piedi.»
Secondo alcuni importanti industriali, un buon emigrante deve fare molti sacrifici. Ma per alcuni minatori il sacrificio è tale che la perdita di compostezza è inevitabile, come dimostra questo articolo di un giornale di Farébersviller, volto a sensibilizzare i minatori sulla condotta da tenere in ogni momento quando si lavora sul fondo:
« Un ultimo doloroso caso di indisciplina, Montalbano Antonio, in fondo alla miniera è stato trovato in possesso di un pugnale, minacciando il suo facchino. È stato licenziato immediatamente. Questi sono casi inammissibili di indisciplina. I vostri superiori sono molto preoccupati. Stanno diventando più severi ed esigenti. Stiamo perdendo molto credito. Anche i minorenni che hanno bisogno di permessi e di certi favori ci rimettono. Chi viene trovato in difetto viene punito severamente...
Ma, a pensarci bene, questa severità degli ingegneri è giustificata, è addirittura un buon segno,
che indica che hanno a cuore l'ordine e la sicurezza, perché
la vostra vita dipende dall'ordine e dalla sicurezza!»